mercoledì 30 novembre 2005

Maratona di Firenze - 27 Novembre 2005

it.sport.atletica

Arrivo a Firenze sabato alle 13:30, pranzo veloce alla mensa della
stazione, non so per quale motivo mi viene un deciso desiderio di
TRIPPA, mi vien pure in mente di richiederla alla suocera per il
rientro, desisto.


Un po di relax in albergo, cena, preparativi e nanna, non prestissimo.
Sveglia alle 5:45, bagno e giu a fare colazione dove mia attendono gli
spaghetti, li mangio zitto zitto sotto gli occhi sbigottiti di un
gruppone di stranieri. Poco dopo arrivano i miei, mangio una fetta di
crostata e li lascio.
un po di stretching (più per l'intestino che per le gambe), la paura
aumenta e con essa le sedute...
Scortico 2 limoni con i denti e me li mangio quasi di gusto...
Cerimonia della vestizione, nel frattempo si è svegliata la mai ragazza
che mi accompagna all'uscita dell'albergo.


Passeggiatina sino al lungarno, solo soletto, gli altri bho sono in
ritardo in anticipo, bho.
Mi godo il fresco pungente, bello, ondeggio sulle caviglie per vedere
che tutto vada al meglio. Muoi dalle riste leggendo la copertina del
"vernacoliere"-"risposta a lapo dagli sniffatori di pelo".
Giunto al lungarno incontro fabrizio, trovo il pullman e mi cambio,
l'arno fa paura.
Pullman sino a piazzale michelangiolo, io sono gia in assetto da guerra,
l'intestino pare calmo...Incontro alcuni di voi, ricordo distintamente,
fabbrizio, gert, ugo, pagliotz (con la scimmia di gasperino sul
groppone) e non ricordo gli altri nomi:(, fabioloso? forse si.


Si parte, io sono in seconda griglia, partenza cosi coi, primo km a
4'15'', MAMMA MIA ma chi cazzo ha fatto l'altimetria? e quella sarebbe
una discesa al 2%?


Mi concentro all'impossibile sulle caviglie che iniziano a
scricchiolare, da subito inizio ad avere problemi con le maltodestrine,
sta volte legate con dei laccetti, che danno subito segni di
cedimento... Uno strazio.


5° Km 18'55'', ci sta, non sto forzando per nulla ma è discesa.
Mi concentro sulla respirazione per verificare il ritmo, non ho ancora
rotto il fiato, ricordo i consigli di walter e il cronometro bello
veloce non mi spaventa più di tanto, solo un po... altri 5km in 19'20''
Ormai ho perso, dopo mille tentativi di tenerle agganciate, 2/4 di
bustine.... PUTTANA EVA, e mi affido a "Santo Spaghetto All'Olio" da un
lato e a "Santo Madonna che Culo che mi Son Fatto" per arrivare sin qui...


Inizio a Pregare di incrociare la mia ragazza, al 12° circa mi chiama, è
sul ponte, sono fresco coem una rosa, taglio il ponte da sinistra a
destra, la saluto calorosamente e le chiedo degli zucheri per il 30°.


Da qualche km ho sul mirino l'ultimo mio compagno di squadra, partito un
po prima, punto lui e una ragazza poco davanti.


Al 15° lo raggiungo poco dopo aver bevuto acqua, troppa ed ho forti
dolori al fianco, incredibilmente (e fortunatamente mi sta dietro), anzi
mi dice di non andare a scattio per staccarlo (non era mia intenzione,
solo che stavamo rallentando e io ero ancora fersco, dolori ai bicipiti
femorali a parte).


mezza maratona in 1h21'13'', non male, inizio a accusare la stanchezza,
al 23° oltre alla stanchezza sopraggiunge la paura per l'avvicinarsi del
muro e il sospetto caalre di forze e ritmo... Inizio ad attaccare la
prima bustina ... il mio compagno passa davanti e io tento di stargli
attaccato, sono li a 10m, non ci fosse stato lui li davanti non so...
Stringo i denti, ne ho ancora ma manca ancora troppo per lasciamri
andare *voglio immergermi nelle sensazioni del blocco speciale e fare a
tutta gli ultimi 12-14km*, sino al 30° sono col pilota
automatico, sfatto.
Al 30° poco più mi supera un ragazzo che avevo notato nei primi km, che
coscioni grossi..., rompo gli indugi e provo a seguirlo, non ci riesco
ma è a tiro, supero il mio compagno a 31°.
Non ci son santi, ora devo dare tutto, credo di aver aumentato ma il
crono mi dice che non è vero, girato alle cascine controllo il tempo,
sono poco sotto i 4'/Km.
E' durissima, concentrazione estrema, sbando un po ed ho il terrore
dentro (ricordo di alghero), finsico le maltodestrine e al 35° prendo
dei sali, sbaglio e mi getto in fascia parte dei sali...
Al 36° 37° raggiungo la bella svedese (poi 5 assoluta, come detto la
puntavo da un po, dice il saggio "tira più un pelo di fica di un giogo
di buoi").
Ormai al centro il percorso diventa veramente tosto, sto per cedere, dal
36° al 41° faccio 20'10'', incotnro la mia ragazza al 39° con gli
zuccheri, ormai non ne ho più bisogno, le do appuntamento all'arrivo
(fortunatamente arrivo prima io...).
Al 41° poco prima vengo superato, dal 41° volata ma sono 4'44''.
E fatta, ho mancato l'obbiettivo minimo, il real time è ovvaimente
errato ma non averi fatto sotto 2h44' comunque.


tagliando corto, un po di turismo e martedi notte, sorpesa!!! Senza
averla richiesta trovo LA TRIPPA!!! Ho fatto gli onori alla cuoca!


Oggi riperendo a correre

giovedì 16 giugno 2005

Un frattale e un monte (Report di Sergio Servadio - lungo)

Originale

Grazie Zilli!


L'idea e la voglia di Sardegna me l'avevi suscitata tu, raccontandoci le
mangiate fatte coi pastori tra i boschi del Gennargentu e quelle in casa
della promessa Suocera.


Al mare non ci sarei mai andato, ma almeno un monte doveva
esserci nel bel mezzo dell'isola: li' volevo andare.
Dall'Atlante del TCI era chiaro che il Gennargentu non e' poi cosi'
alto, i passi a ridosso sono poco sopra i 1000 m e le pendenze non
proibitive.
L'unica mia preoccupazione era che non avrei voluto patire ne' caldo,
ne' sete.
Per questo, dovevo farlo prima dell'estate; cosi' avrei evitato anche la
marea dei turisti.
Dalla Sardegna alla Corsica il passo e' breve. Perche' non saltare piu' in
su' e attraversare anche la Terra dei Pirati in bicicletta?


'Nell'interno della Sardegna, nel Supramonte e nella Barbagia! Poi, in
Corsica vai? Sei matto: con tutte quelle salite, il caldo e la penuria
di acqua.'


'Parto il 2 giugno, ho gia' il biglietto: in cabina di Ia Classe,
da Civitavecchia.'
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Traghetto Civitavecchia-Cagliari.
In pedalo' fino a Santa Teresa di Gallura.
Traghetto per Bonifacio.
In pedalo' fino a Bastia.
Traghetto Bastia-Livorno.
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_La Sardegna_


Con Zilli, da Cagliari in tre giorni a Santa Teresa di Gallura.


DAY 1) Cagliari-Aritzo, via Dolianova-San Nicolo'-Ballao-Escalaplano-Nurri
Gadoni-Aritzo
DAY 2) Aritzo-Fonni-Orgosolo-Oliena-Dorgali-Capo Comino
DAY 3) Capo Comino-Olbia-Arzachena-Pallau-Santa Teresa di Gallura.


Se guardate l'Atlante del TCI vedrete che di Passi ce ne sono pochi, direi
un paio solo il secondo giorno, per di piu' con piccoli dislivelli.
Una pacchia? No: niente di piu' falso.


La Sardegna e' un grande 'frattale'.
Corrugata a saliscendi che piu' ti ci addentri, piu' ne scopri.
Impossibile prevedere il dislivello da affrontare; impossibile
totalizzarlo dopo. E' cosi' un po' dappertutto dove siamo stati, ma
soprattutto nella prima parte, dal Gerrei fino alla Barbagia.


Deserto, boscaglia, boschi di castagni e querce, forre, dirupi, rocce e
granito levigati dal vento, profumo di sempreverdi e di macchia
mediterranea, odore di capre, pecore e mucche. Non credo di aver
visto piu' di dieci galline; in compenso, tante mucche e maiali a
pascolare, liberi, a bordo strada. Le mucche si scostano guardinghe e ti
lasciano passare, ma i porcellini scappano sempre, grugnendo come per dare
l'allarme agli altri del branco.


Il Flumendosa e' una meraviglia di fiume che spesso corre come sul fondo
di un canyon. Forma anche un lago lunghissimo, come un fiordo, ma non
c'era neanche una vela, nessun segno di presenza umana.


Ore in bici senza praticamente vedere anima viva.
Niente pietre miliari. Ogni tanto un segnale di incrocio, e non riuscivamo
nemmeno a identificare la stradina che ci si immetteva, tanto doveva
essere piccola.
C'era una grossa scritta su un muro, una traccia di civilta', mi sembra
dalle parti di Escalaplano.
'PISA MERDA': segno certo del passaggio di un livornese.


Acqua? Tantissima.
La Sardegna interna e' ricchissima di acqua; fa parte della loro cultura
avere fontane e abbeveratoi anche nel bel mezzo del nulla, proprio
dove chi passa ne ha piu' bisogno.
Fontane con tanto di panche in pietra a emiciclo per sostare all'ombra
di una quercia o di un castagno.


Ai bordi delle strade un'infinita' di peri, piantati e innestati.
Dev'essere per averne i frutti in luglio, sugosi e dissetanti, e mandar
giu' il formaggio: cacio e pere.


Soprattutto il secondo giorno c'e' stato da patire il caldo e la
sete.
Nei bar dei paesini non avevano granche'; la maggior parte delle volte
finivamo per mangiare un gelato e tracannare una bottiglia di acqua, o
qualche altra bevanda.


Ad Aritzo, la prima sera, siamo arrivati dopo una pedalata di nove ore.
Si!: 9 ore per fare 150 chilometri, e non mi vergogno.


Zilli aveva scalpitato guardando il suo computerino:
'Stiamo andando alla media di 19 km.h.'
'Pazienza.'


Piu' tardi:
'Siamo in ritardo; ci aspettano a cena alle 7.30.'
'Mi dispiace per loro.'
'Siamo solo a meta' strada, sai a che velocita' stiamo andando?'
'Non me ne frega niente!'


A quel punto, Zilli ha smesso di 'rompere'; ha ritelefonato comunicando
l'aumentato ritardo e si e' messo 'buono', a pedalare. Col beneficio che
un paio di volte s'e' potuto fermare a mangiare cicliege dagli alberi
mentre io mi portavo avanti, tanto mi avrebbe subito ripreso.
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La Barbagia e' famosa mica per niente: per i luoghi, la gente e le usanze.
Il paesaggio e' affascinante e duro assieme. C'e' ben piu' che solo
pastorizia, con molte terre dissodate e coltivate.


Orgosolo e' impressionante.
La discarica all'ingresso del paese; li' accanto il campo da SOFTBALL (!)
che, per chi non lo sapesse, e' la versione edulcorata, per le femmine,
del Baseball. Chi ci giochera' mai lassu'?
Entrando in Orgosolo sembra di entrare in un altro Mondo.
Murales coloratissimi sui muri, scritte dappertutto a comunicare
l'attaccamento alle loro tradizioni e alla loro terra.
Ma non solo.
Scritte che sembrava d'essre alla Casa dello Studente 'Fusinato' di via
Marzolo, a Padova; raffigurato anche il Che' e murales con scene epiche
come nella casa di Diego Rivera, a Citta' del Messico.
Ribellione violenta, senza pudori.


A Oliena, poco dopo, ci siamo fermati per un ristoro.
Un po' di conversazione con due avventori locali e per poco non
mi davano qualche ambascia per i parenti, pastori a Larderello e
nell'interno di Cecina. L'avrei fatto volentieri.
Se ne sono usciti prima di noi e quando abbiamo fatto per pagare le
bevande da noi consumate abbiamo scoperto che avevano gia' saldato il
conto. Senza dircelo, neanche il piacere di ringraziarli.
Non mi era mai successo un trattamento del genere.
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Arrivare a Santa Teresa contro vento, senza poter andare di bolina, e'
stato quasi massacrante.
Su scala maggiore che nel Gerrei, anche la zona attorno a Palau e' tutta
un frattale, con saliscendi che non ti fanno mai vedere cosa ti attende
poco piu' in la'.
Consolazione: in cima c'era sempre un rinforzo di vento, che rinfrescava
e, purtroppo, ricacciava indietro.
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Le strade della Sardegna sono ben tenute, eccezzion fatta per quelle,
secondarie, sul Gennargentu.
Scarsissimo il traffico, direi prossimo a ZERO nelle zone interne.


Zilli e' abituato a tanto spazio ed e' anche abituato ad approfittarsene
viaggiando troppo in mezzo alla carreggiata.
'Zilli sta' a destra.'
'Zilli sta' a destra.'
'Zilli sta' a destra.'
Glie l'avro' detto, inutilmente, una ventina di volte.


Una delusione il tratto di Statale Orientale Sarda a cavallo di Olbia e di
Palau. M'aspettavo di vedere il mare, le insenature, il granito
eroso e lisciato; invece, la strada corre sempre un po' all'interno,
qui molto trafficata, per lunghi tratti con il guard-rail pericolosamente
vicino e marcato dai troppi incidenti.
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_La Corsica_


La Corsica e' un monte, un monte piantato li' in mezzo.
Se si vuole, e' un massiccio, come il Bianco o come il Grappa, e una
meraviglia, neanche troppo difficoltosa, da godere in bicicletta.
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Day 4) Bonifacio-Aullene.
Day 5) Aullene-Corte.
Day 6) Corte-Bastia
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Salito da Porto Vecchio a Ospedale, a quota circa 1000 m, la prima
sorpresa. Boschi bellissimi di conifere e un lago artificiale
grande da poterci fare regate.
E' la zona, famosa, vicina al Col de Bavella, dall'aspetto
dolomitico, ricca di acqua, polle e laghetti dove, dicono, e' facile
sbagliar curva nei tornanti, distratti dalla vista delle sirene al Sole.


Tanti bikers, front & full da incutere paura come fossero guerrieri,
bardati com'erano. Piu' avanti, anche cicloturisti con tanto di bisacce e
attrezzatura da campeggio.
Io, invece, ero in sella alla vecchia Zapier, con in spalla lo zainetto di
tela olona blu, spallacci di canapa e un berrettino rosa, da barista,
un po' fru'-fru'.


Anche in Corsica, come in Sardegna, tengono maiali e mucche allo stato
brado. I paesi hanno, gia' da lontano, un aspetto piu' ordinato.
L'architettura
delle case mi ricordava quella delle Marche per la copertura rigorosamente
a coppi [mai le 'marsigliesi'!], per la correa poco sporgente
e per la disposizione delle finestre sulla facciata.


Il Corso e' una lingua molto piu' simile all'italiano dei dialetti
sentiti prima. In Sardegna non capivo niente quando parlavano tra di loro:
qui capivo tutto. I nomi delle persone tutti rigorosamente italiani, molti
avrei detto pisani.


Le strade tutte ben tenute, fatta eccezione per il versante Nord del Col
de Verde dove c'e' una discesa lunghissima, poco pendente, con l'asfalto
rovinato. Li' mi sono dovuto fermare per riposare le mani, ed e'
dir tutto visto che in sei giorni non e' capitato mai di dovermi fermare
per prendere fiato, neanche in salita.
Ben tenute le strade ma, a parte quella tra Corte e Bastia, col sapore di
antico: quindi, ancor piu' belle.


Il Col di Sorbo, o come si chiama?, tra Ghisoni e Vivario e'
impressionante.
Il versante est disboscato dagli incendi innescati dai fulmini, che sembra
di stare all'Inferno. Il lato Est, da cui sono disceso, non ha niente da
invidiare alle nostre piu' famose strade alpine.


Il tratto terminale lungo la costa fino a Bastia: una noia, per fortuna
breve.
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Sbarcato a Livorno sono uscito dal Porto direttamente in bici.
Non conoscessi gia' il circondario avrei comunque capito dov'ero.
'PISA ...

giovedì 9 giugno 2005

Prima volta con lo zaino


Originale

Scrivo giusto 2 righe...

Venerdi scorso ho prelevato Sergio al porto di cagliari, usciti dalla
città in macchina, abbiamo inforcato le bici e abbiamo iniziato il
"viaggio", da subito ci siamo inmoltrati nel deserto sardo.

-Prima tappa: Sestu-Aritzo passando per Dolianova, Escalaplano, Nurri,
Sadali. 150 km a passo lento su un percorso che forse, se vorrà, potra
meglio descrivere sergio. Cena dai miei futuri suoceri. Aperitivo di
cieliege alle porte di Gadoni
-Seconda Tappa: Aritzo-Cala Liberoto (Orosei) passando per il passo
Tascusi (1250m nostra cima coppi, suppongo Sergio sia andato oltre in
Corsica), Fonni, Mammoiada, Orgosolo, Oliena (non abbiamo trovato il bar
dei genitori di Zola), Orosei, Cala Liberoto. 130km meno impegnativi del
giorno prima, io ho avuto un annebbiamento da caldo nelle prime ore del
pomeriggio.
-Terza Tappa: Cala Liberoto-Santa Teresa di Gallura, passando per Olbia,
sfiorando e Budoni. Abbastanza ma non certo senza vento, dio bon.

La mattina presto le strade si dividino, ho accompagnato sergio al
traghetto, per la corsica, sono tornato a fare colazione, anche per lui
direi ...
2 panini con prosciutto e fontina, 2 yogurt al naturale con accenno di
cereali, 2 succhi d'arancia (pessimi), caffe, mezza mela cotta e bho
sciroppata, fetta di torta all'ananas, panino in camera con salsiccia sarda.

Inforcata la bici sono tornato a olbia, deviando per 20 30km rispetto al
percorso del giorno prima, il nuovo percorso, passando per san pantaleo,
era decisamente più bello, c'era la sorgente, c'era i passaggio
attraverso il granito, c'era la vista della costa, pazienza.
Ad olbia mi sono riposato e rinfocillato d amia sorella dopodichè o
preso l'auto per reacrmi al mio paese, 180km in auto e 2 maroni assurdi:).
Martedi mattina, sempre a zaino in spalla, Seneghe Sestu di 120km,
leggero maestrale a favore poco più di 30 di media.

Martedi pomeriggio LAVORO.

Bellissima prima esperienza, ringrazio vivamente sergio, non vedo l'ora
di fare il bis e non solo

mercoledì 27 aprile 2005

Maratona Di Alghero - 24 Aprile 2005

it.sport.atletica

24 aprile 2005 Maratona di Alghero
A 6 settimane da roma eccola li la seconda maratona, unico dubbio, i
caldo. Nell’ultima settimana ho deciso di farla anche col caldo, negli
ultimi 3 allenamenti di scarico sono uscito dalle 13 alle 14 per
acclimatarmi.
Inizia bene gia dalla consegna pettorali, io non risulto iscritto,
presento le mail di conferma, fanno alcune chiamate e si scopre che la
multitentacolerare organizzazione terramia non ha trasmesso la mia
iscrizione … recuperano il pettorale di uno che ha rinunciato e me lo
assegnano.
Per la domenica è previsto abbastanza caldo con diluvio in serata (ma
ndo cazzo l’hanno visto?).
Facendola breve, circa 170 partenti per la maratona, il doppio per la
mezza, presenti un keniano e uno del burundi (finalista ad atlanta nei
10000 ma non so quanto esperto di maratona).
Si parte alle nove, sto bene non ho dolori, ho defaticatici non
benissimo ma degnamente, ho mangiato bene etc…
La parte avviene all’improvviso, devo recuperare un po di posizioni, mi
faccio spazio per qualche centinaio di metri poi c’è spazio, mi affianco
ad uno e chiedo quale ritmo intende fare, mi dice 4’05’’ 4’10’’, “guarda
ti assicuro che siamo più forti”, 11’45’’ al 3°km, proseguiamo assieme
facendo da gabbiani alla seconda donna della mezza maratona, questo sino
alla divisione dei percorsi al 11km.
Al 5° e al 10° c’è l’acqua, salto il primo rifornimento ma non il
secondo, lo spugnaggio? Ma no dai sono previsti solo 24° di massima … e
c’è il sole, ne troveremo 2 se non erro, attorno a metà gara.
Ora siamo in 3, 50 metri davanti altri 2, mollo il gruppo e li
raggiungo, siamo al 12 13km, inizio a mangiare e a dialogare con loro,
siamo soli soletti davantio a noi c’è il vuoto, non si vede nessuno e il
rettilineo e lungo, stiamo rallentando ma si dice “chi ce lo fa fare?”,
saggezza anche se a me al momento non stava bene.
Scopro che entrambi hanno fatto roma, uno è il primo sardo con 2h49’
l’altro bho ma credo davanti a me pure lui (io ero il 5°).
Staccandomi al massimo di 2 metri sto con loro, il meno forte perde un
po contato ma è li a 2 3 metri.
le gambe vanno, il caldo aumenta mica poco, l’asfalto è bollente, ombra
assente. passaggio alla mezza 1h24’30’’
Sopraggiunge un 4°, lui e un altro aumentano di poco, stringo i denti e
mi accodo.
I piedi fanno male per l’asfalto bollente, tar di noi si rimpiangono i
san pietrini… al 27°km restiamo io e l’ultimo arrivato, iniziano 5km
durissimi con oltre 3km di salite, una è di 60m in 2,5km … ovviamente si
rallenta ma si va bene a 4’25’’/km e siamo allo scollinamento al 32km!!!
Inizia la discesina e io perdo un po contatto ma spronato da chi mi
precede o raggiungo, è lui a perdere contatto, lo sprono io sta volta ma
una mazza…
Vado tranquillo e beato, si fa per dire le gambe fanno male il caldo si
sente e la testa non è a 100%, per 5 km a 4’05’’/km circa, e c’era
discesa. Sono solo come un cane, dietro a me nessuno per centinaia di
metri, davanti per km, facco i conti dovrei essere 7° CAZZO!!!
Si ritorna in citta, mamma mia che sete, inizio a contare i minuti che
mancano posso fare il personale anche i quelle assurde condizioni, la
posizione credo non sia a rischio e anche per questo si rallenta ma son
cotto, 4’19’’ 4’24’’ e 2h38’33’’ al 39°km, spero con tutto il cuore che
al 40° ci sia acqua sono al limite, non ricordo se ci fosse non ricordo
se l’ho vista, non ricordo se ho bevuto!!!
da qui tutto è confuso, sono col pilota automatico da un po ma qui è grigia.
Si arriva alla citta vecchia, un groviglio di stradine con una
pavimentazione con delle pietrine infami.
Mi urlano qualcosa bho vado avanti, vicolo cieco??? (me lo sono
ricordato solo alla sera), torno indietro siamo al 41°.
Nel successivo ricordo sono steso con della gente attorno e tra essi la
mia ragazza, un energumeno mi tiene un piede sollevato, non capisco una
cippa, mi chiedono “stai meglio?” e rispondo, pensando di aver perso i
sensi “che ne so come stavo prima?”.
Dolori ovunque, chiedo di bere, un po di nausea, pian piano mi riprendo
chiedo lumi.
Ho un ginocchio sbucciato, ergo sono caduto certamente dopo il 41°, non
sono svenuto, mi hanno placcato al volo a 200 m dal traguardo!!!
Avevo la pressione bassissima e le pulsazioni a 210, mecojoni …
Mi dicono trattasi di disidratazione, attorno a me è un lazzaretto tutti
con crampi, siamo nella tenda all’arrivo, mi dicono che qualcuno è in
ospedale … che un po sia colpa dell’organizzazione?
Dopo circa 40’ mi alzo e pian pianino cammino, sto decisamente meglio,
dopo un ora ancora si va in albergo, ci si riposa un po e si esce a
passeggiare.
La grossa paura è passata, i dolori non sono assolutamente peggiori di
quelli di roma, escluse le lesioni cutanee.
Ieri e oggi ho fatto qualche ora di bici sta sera di defatica di
corsa…So che a casa qualcuno non sarà più cosi tranquillo 


Ipotesi: i primi caldi sono certamente i peggiori da reggere, i fisico è
abituato ad altre temperature etc etc io lo soffro di per se ma … tutte
le ore di allenamento invernali, fatte in pantaloncini e maglietta anche
a 0°, che abbiano abituato il fisico a trattenere il calore? bho vabbe,
è andata cosi
BEVETE gente, bevete


PS: non so perché ma suppongo che sta volta in pochi abbiano provato
invidia ….
PPS: scusate se mi è scappato qualche dato cronometrico

mercoledì 16 marzo 2005

My First Marathon - Roma 13 - Marzo - 2005

Post Originale

Da dove iniziare?
Dal ringraziarvi tutti e dallo scusarmi per il fatto di non avere
certamente le doti oratorie di Manuel294


Parto dall'ultima sgambata del Venerdi con Fabrizio, 45' in giro per
Roma, non ricordo neppure bene dove siamo passati:) poi 10' in pista
dove in teoria volevo fare 4km partendo da 4'15''/km per chudere a
3'55'' ... cor cacchio, primo giro 1'26'', rallento un po e lo trasforo
in un brevissimo ritmo gara, ottime sensazioni, faccio 10'


Sabato avrei dovuto riposare ... minchia che fatica, dalle 10 alle 20
sempre in giro per roma ... tutto a piedi, ho i piedi a zampogna ...
colazione abbondante, pranzo con delle pizzette unte e riunte pagate
l'ira di dio, zona piazza navona ..., rientro a casa doccia e via a cena.
Mai mangiato cosi male ... pasta riscaldata a dir poco pessima, insalata
di riso un po migliore ma non troppo...Sono andato in una rosticeria e
mi sono fatto prepapare una bella orzione di riso in bianco, in albergo
ne ho mangiato 2 forchettate. Alle 24 a letto, sveglia alle 5 e bho 15
forse.
Colazione con di riso in bianco (una bella porzione) una banana, uno
merendina vitasnella, UN LIMONE intero ....
Svariati passaggi al cesso che vi risparmio:).


Presa la metro arrivo alle 8 al colosseo, finsico di svestirmi e faccio
la cazzata di mettermi 30 minuti n fila per i cessi, ma con tutti gi
alberi che c'erano ..., perso tutto sto tempo entr in rgigia, faccio 5'
scarsi di riscaldamento (altra cazzata) ed opto per mettermi ai nastri
per non perdere troppo tempo all'avvio. Capisco solo all'ultimo secondo
che si partirà alle 9, alla fine alle 8:54 per non so quale cazzo di
stupido motivo.
Al seguito ho: un fruttino zueg che tengo in mano, 4 ene...nei pantaloni
(alla fine li ho tenuti con dei fermaorecchie, 2 semicuciti).
Obbiettivo? stare sotto i 4'km (come detto sempre, alle sensazioni che
in pista provo a quelle velecità) spero sino alla fine.


BOOM si parte, faccio partire il cronometro allo sparo e il contagiri al
passaggio sulla linea di paretnza ... sono agile come Giuliano Ferrara e
mi supera chunque ... quando posso supero qualcuno, i palloncini delle 3
ore sono li davanti, al 3°km sono a 50m dai palloncini, dalla
registrazione della mia ragazza sento Fabrizio che commenta
positivamente la mia "scelta", ma quale scelta!, non ho ancora raggiunto
il pace maker partito solo pochi metri davanti a me .... credo di averlo
superato 1 o 2 km dopo. Sul lungo tevere la starda inizia ad esser
libera e provo ad impostare l'andatura, sono 30'' in ritardo rispetto ai
4'/km, affianco uno e parlotto un po, viaggiamo con un minimo di tira e
molla sui 3'58'' 4' a km, il fiato è perfetto ma le gambe sono un po
legnosette ... comuqnue decido di non forzare troppo.
Attorno al 10° km inizio ad mangiare il fruttino ma prima ... Colonnato
che porta a San Pietro uno spettaccolo ...Il tipo con cui avevo
parlottato mi stacca un po, viaggio sui 4' per qualche km, rilevo un
64'30'' circa al 16°km, francamente credovo meglio alemno a questo unto
però le gambe non girano (o il cervello per precauzione non le fa girare
... chissa), ho sperimenatto che sui san pietrini rallento vistosamente,
più dei vari gruppetti che di volta in volta mi fanno compagnia.


Ormai ho dei personnaggi di riferimento 2 coppie di maglie azzurre uno
straniero con la maglia gialla .... un tormento costui lo ritroveremo in
seguito..., il mi primo compagno fi viaggio, un ragazzo di una 20 anni
che fa più tira e molla di me.


Però non riesco a stare in gruppo ... o sono 10m davanti a tutti oppure
sono 10m dietro tutti, con tutta evidenza sono io quello non regolare
(sta cazzata la faccio pure in bici ma li c'è la scia e si paga ben più
salato ...), incredibilmenet nele salitelle perdo terreno.


Passaggio alla mezza maratona poco sopra 1h25' ... e vabbe se ne avrò mi
rifarò alla fine, fatto sta che le gambe non è che rispondano
esattamente benissimo....Largo schiavoni e di torre argentina sono un po
una sofferenza, attorno al 27 28° km mi ricordo della "velata
2 possibilità di trovarmi, di li a breve, di fronte AL MURO ..., inizio
a sentire dolore abbastanza forte al tendine dietro al ginocchio
sinistro, mi fa male come sollevo il ginocchio (oddio sollevo... la mia
corsa non è molto molleggiata), continuo a sentire dolore al tibiale
destro, dolore che sento da qualche km, mi ritrovo a gironzolare sopra i
4'5''/km. E se non sbaglio a quel punto ripartono sti cazzo di san
pietrini, uno sguardo a piazza di spagna ... e quella cazzo di salita di
fontana di trevi :) dai non ero cosi in crisi (mi ricordavo che fontana
di trvi fosse al 27,5km invece era al 31° circa, in realtà il momento
peggiore è stato forse dalla ripresa dei san pietrini sino a piazza di
spagna, la gente mi ha un po caricato, la gente e vedere che io ero
stanco ma gli altri erano decisamente peggio.....Le 2 copie di maglie
blu si scoppiano, lo straniero con la magia gialla e i davanti da molto
tempo e chi cazzo lo vede più ...il mio primo compagno mi sa che sta
dietro ben bene...
http://www.podistidoc.it/photo/view_photo.php?set_albumName=roma06&id...
Ora che cui sipenso la salita di fonatna di trevi non è che mi abbia
messo in cirsi, ha messo in crisi il mio tentativo di allungo iniziato
poco dopo piazza di spagna, superata la salita mi rendo conto che dopo
poch m sarei passato davanti all'obbiettivo della mia ragazza, di
fabrizio e gabry (che non ho conosciuto).
Provo ad aumentare ma la discesina sulle pietre non mi è congeniale, sul
biscotto capisco che è finita e che ne ho ancora, contrariamente a
quanto fabrizio mi aveva preannunciato il biscotto mi esalta :), gli
allenamenti in pista mi hanno temprato la resistenza mentale per cui il
noioso rettilineo mi fa un baffo, vedere che riesco ad aumentare e che,
nonostante il cronometro non mi indichi velocità esaltanti, sto
mangiando metri su metri quelli davanti a me...Incoraggio qualcuno che
supero e che vedo in difficlota, ahimè mi pare di vedere il ragazzo
20enne "brioso" di cui accenno prima senza numero.
Al giro di boa mi rinfresco un po, altro rettilineo e vai in allungo, la
corsa è molto più sciolta di prima, poter lanciare il diesel che è in me
senza san pietrini e curvette mi esalta.
Vengo superato, non sono certo sia in questo punto ma mi pare di si, da
un signore sui 45 anni che imho marciava, ma cazzo era sotto i 4'/km ma
pareva marciasse :)
Attorno al 39° mi turba la vista del ragazzo cascante:(
Saluto orgoglioso la mia ragazza e sento l'urlo di Fabrizio...
vedo qualche sagoma davanti a me ... ci provo, e vai sta cazzo di
salitella in san pietrini ma questi finiscono subito la salita no.
Come vedo "ultimo km", parte la volata sull'ultima parte della salita mi
spacco, aumento allo scollinare, per la prima volta inizio a sentire sia
il fiatone sia il cuore gola, inizia la discesina non capisco ma sento
commenti del pubblico, vado a velocità doppia rispetto a quelli davanti
a me:)
Punto con decisone lo stranierone con la maglia gialla, aumento credo
sia finita ma, Fabrizio ricordi che ti parlai dei 200m che ci scordiamo,
ad ogni modo tengo e supero quello che nella foto è davanti a me :)


E' FATTA, ho conluso la mia prima maratona!!!
E' stata per alcuni versi più dura, per altri meno dura del prevvisto
(non ero assolutamente sfatto, lo ero molto dipiù nella mezza maratona),
una fantastica esperienza.
Mentre sto li a gironzolare per qualche lungo minuto ... arriva il
ragazzo casacante:(


La sera e i 2 giorni successivi sempre in giro per roma riconsocendo i
compagni sia dagi zaini sia, e ancor di più, dall'affrontare le scale:)


Un altra immagine che mi ha ratristato, la sera della maratona, attorno
alle 5, mentre passeggiavo con la mia ragazza, un signore di una 60 anni
ancora in tenuta da corsa, con lo sguardo triste e solo come un cane,
rientrava a casa, non ho avuto la prontezza e il coraggio di stringergli
la mano, non ricordo se avesse la meddaglia al collo.


Scusate per il noioso, impreciso, e suppongo a tratti inintellegibile
report.
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