venerdì 21 dicembre 2007

Ho trovato lavoro

venerdì 14 dicembre 2007

Il mio Hobby è fare sesso

Paolo Pirisi

giovedì 13 dicembre 2007

Testa di Condom

La risposta di Black Seppia alias Enrico Baldrighi

Risposta di Enrico

Vorrei spiegare una cosa, l'unica persona che li nn è andata per fare un provino ero io. Andai a trovare la mia ragazza che faceva la hostess per una famosa agenzia di moda cagliaritana, e mi hanno praticamente costretto a partecipare a sta cosa. Dietro quella telecamera ci sono persone che ti fanno domande mirate, le quali con molta abilità ti portano a dire determinate cose. Siccome nn sono affatto una persona abituata a quato genere di cose mi sono fatto mettere come si suol dire in "in mezzo", poi con un astutissimo gioco di tagli e spezzoni messi li a loro piacimento, hanno creato un video senza senso d pochi minuti, da un intervista di quasi un'ora. Chi ha scritto black pruppu ha ragione, perchè mi sono fatto fottere come un polpo, ma vi assicuro che, chi mi conosce sa che io nn sono quello che appare da li, nn è vero che nn faccio un cazzo, è vero che lavoro e che ho un' impresa mia ed è vero che mi diletto a dipingere come in tante altre cose e nn vedo cosa ci sia di male....grazie scusate ciao

mercoledì 12 dicembre 2007

Skype & VOIP - www.videomarta.com

Guardate il numero di volte che è stato visto sto video ....

Skype & VOIP


Il post di questo video
Il suo Blog
Video su YouTube

venerdì 7 dicembre 2007

Dematteis, il buon esempio cerca ancora squadra


Dematteis, il buon esempio cerca ancora squadra

Giurò di non aver mai fatto uso di sostanze dopanti scrivendo alla Gazzetta. Oggi cerca un ingaggio: "La mia ex squadra mi ha chiesto indietro la bici, così ho messo a posto una vecchia Specialized e ho ricominciato ad allenarmi"

MILANO, 5 dicembre 2007 - Capace di svegliarsi, saltare sulla bici e farsi la Cuneo-Pinerolo, ma sì, quella del Giro d'Italia 1949, primo Coppi e gli altri a mezz'ora, però partendo da casa. Dunque: da Piasco a Cuneo, poi Colle della Maddalena, Vars, Izoard, Briançon, Monginevro, Sestriere, Pinerolo e ancora Piasco. Totale: 324 chilometri, cioè 11 ore e 20 minuti. Capace di scrivere alla Gazzetta dello Sport e giurare che "non ho mai fatto uso di sostanze dopanti. Mai". E di aggiungere: "Ho un medico, sì, ma quello del Servizio sanitario nazionale, cui mi rivolgo per curare l'influenza e il mal di gola". Miculà Dematteis è fatto così. Prendere o lasciare. Noi prendiamo. Anzi, riprendiamo.
Dematteis, riprendiamo da quella lettera?
"Rispondevo a un appello di Candido Cannavò sul ciclismo pulito. Mi dichiarai. Due giorni dopo si correva il Giro dell'Appennino. Il mio compagno di squadra Claudio Cucinotta, che mi aveva già detto bravo al telefono, me l'ha ripetuto. E un altro bravo me l'ha detto Roberto Petito. Basta. Tutti gli altri mi hanno ignorato. Si giravano dall'altra parte. Chi guardava in alto, chi in basso, chi mi perforava come se non esistessi. Io mi aspettavo anche commenti negativi. Invece niente di niente. Indifferenza totale".
Deluso?
"La situazione è questa. Ognuno pensa a se stesso. Ma non sono pentito. Per me non era un problema prima, non lo è neanche adesso che la mia posizione si è fatta critica: sono senza contratto per il 2008".
Colpa della lettera?
"Non credo. Il mio contratto scadeva alla fine del 2007 e il team manager Fabio Bordonali pensava di confermarmi. Poi la nostra squadra, la Tenax, si è fusa con la Lpr e ha acquistato corridori come Di Luca e Savoldelli, e Bordonali si è trovato con alcuni corridori in sovrannumero. E non ha più potuto ingaggiarmi. Solo che questo l'ho saputo dopo il Giro di Lombardia, alla fine di ottobre, tardi per trovare un'altra squadra. Il mio procuratore non ce l'ha fatta. Adesso ci sto provando io. Telefonando".
Intanto?
"Dopo il Lombardia ho staccato. Ho lavorato con i miei genitori: badare a un allevamento di cavalli, poi fare legna per l'inverno. La mia --- a questo punto --- ex squadra mi ha chiesto di restituire la bicicletta. Un giorno mi hanno telefonato e sono venuti a prendere la Pinarello Opera. E sono rimasto a piedi. Avevo una Specialized di 10 anni fa, me l'aveva regalata mio nonno e l'avevo prestata a un mio cugino che voleva fare qualche giro, ma non si è dedicato alla manutenzione. Così ho cercato, trovato e sostituito qualche pezzo per rimettere la bici in carreggiata".
E adesso?
"Da una settimana ho ricominciato a pedalare. Piasco sta dove finisce la pianura e cominciano le valli. Valli a pettine. La mia è la Valle Varaita, e in cima c'è l'Agnello. Più a sud c'è la Valle Maira, che arriva anche al Sempeyre. A nord c'è la Valle del Po, con il Monviso, poi la Val Germanasca, infine la Val Chisone con il Sestriere. Dovunque volgi lo sguardo, una meraviglia. Ha visto "Il vento fa il suo giro"?".
Che cos'è?
"Un bel film. Girato dalle mie parti. Si apre con una strada stretta, a strapiombo su una valle incassata e profonda. Quello è il Vallone di Elva. L'ha fatta anche il Giro d'Italia, nel 2003, quando Pantani è caduto in discesa e Frigo ha vinto in salita, a Chianale. Il film indaga sulla comunità occitana e gli attori, a parte i due o tre protagonisti, sono recuperati dalla strada, dal paese, dalla valle. La postina, il musicista, il sindaco, quelli del bar. Bravissimi. E mentre loro giravano, io ero in giro. Da qualche parte, chissà dove, sa, siamo corridori".
E il Dematteis corridore?
"Adesso, quando telefono per offrirmi, mi chiedono i risultati. Nel 2007 ho fatto due quindicesimi posti, alla Milano-Torino e al Gran premio di Lugano, il diciassettesimo all'Eroica, altri due piazzamenti nei 20. E questo può sembrare poco. Vero, non siamo tutti campioni, ma dietro un campione, o dietro un vincitore, ci sono quattro o cinque atleti che non si vedono, ma che si mettono al suo servizio. Tirano, aiutano, riportano, cuciono, assistono. Io sono uno di quelli. Quando mi è stata data la possibilità di gestirmi la corsa, sono rimasto davanti con i primi, non con i primissimi. Mi manca ancora qualcosa".
La sua natura?
"Attaccante. Tappa della Coppi & Bartali 2006, vinta da Cunego: via in otto dopo 30 chilometri, rimasti in tre, Pinotti, Stangelj e io, ripresi a 6-7 chilometri dall'arrivo. Tappa della Coppi & Bartali 2007, vinta da Riccò: nel finale mi sono riportato sulla fuga, poi sull'ultima salita non ho retto il ritmo di Riccò e Scarponi. Ma ero subito lì dietro. Insomma, potendo, mi piace più stare davanti che dietro. Anche a costo di saltare".
E se non trovasse un ingaggio?
"Mi sto preparando all'idea. C'è l'allevamento dei cavalli. C'è mio padre che fa il muratore. Un lavoro si trova. Non sarà mai abbastanza bello e avventuroso come il ciclismo. Il ciclismo è conoscere il mondo, conoscere se stessi, conoscere me stesso nel mondo secondo alcuni principi morali trasmessi dai miei genitori. Primo: continuare solo con le proprie forze. Secondo: non abbattersi. Terzo: non barare. Non necessariamente in questo ordine. In bici ci andrò comunque, per i fatti miei. Magari tornerò con la mia squadra, la S.C.Vigor di Piasco. Magari parteciperò anche a una granfondo, ma per ridere, fermarmi in cima a una salita a mangiare pane e salame, e arrivare al traguardo prima che lo smontino".

Marco Pastonesi

giovedì 6 dicembre 2007

Togni Giuseppe: 81 anni, 730 maratone ...

Video dei passaggi alla maratona di Milano conclusa in 5h32m09s, comunque sotto gli 8'/km ...

Ad arrivarci ...

mercoledì 5 dicembre 2007

martedì 4 dicembre 2007

lunedì 3 dicembre 2007

Milano Marathon 2007

Video





Ho sciolta la riserva se partecipare o meno solo giovedi mattina, dopo un ritmo di 4km di test.
Sino ad allora infatti avevo paura per un infortunio di cui non conoscevo l'entità.
Fortissimo dolore improvviso dietro al ginocchio sopraggiunto al 15°km del ritmo gara del venerdi precedente. Dolore ripresentatosi il lunedi...

L'obbiettivo era quello di battere il personale di 2h43'16'' fatto a Reggio Emilia l'anno scorso, nel mentre sono cresciuto atleticamente ma la preparazione di questa maratona mi lasciava qualche dubbio...Non ho in pratica terminato nessun lavoro in pista, arrivando solo a 12km... ed in pratica non ho fatto ritmi gara...

Si dirà: ma con queste premesse vuoi fare il personale?
Bhe la preprazione c'è anche se con dei dubbi, con delle pecche ma c'è, poi vabbe Milano dovrebbe essere più veloce di Reggio Emilia.

Bando alle ciance, è sabato ed arrivo a Milano un caro saluto a Marina e Sergio, caro soprattutto per Sergio giacchè mi ha levato dall'"imbarazzo" di aver perso la carta di credito (che poi ho scoperto di averla lasciata in Sardegna, che avesse paura dell'aereo?).

Arriva la sera ed ho mal di gambe ... iniziamo bene mi dico...
Giosa e abbondante cena in solitaria e poi in albergo stanco morto (mi ero svegliato alle 5...) e a letto presto.
Sveglia alle 5 e iniza una serie di ripetute verso il bagno ...
Colazione e di nuovo ripetute, 10 minuti di gambe all'aria per "riposarle", 2 foto alla grigia alba di Milano e via...alle 8:40 esco dall'albergo e vado di corsa alla partenza ... saranno 500m

Arrivato saluto quelli che conosco, faccio un rapido riscaldamento e mi infilo in griglia in anticipo...e riscappa la voglia di far pipi ... titubante se farla sul posto o meno, sbaglio e la faccio...

Nel mentre saluto futuro vincitore della categoria MM50 ... vincitore benchè le maratone le faccia senza prepararle, maratona a parte, non sono mai riuscito neppure a vederlo in gara...

Si parte, perdo solo 7'' dallo start, 500m e la ressa è finita.
Trovo un gruppo con cui stare e si va ... si va ma un po troppo forte,
mi stacco e riprendo il gruppo, si passa al Duomo, un po pomposo ma non male :)
Al 6°km sono a 3'48''/km compreso il ritardo iniziale, mmm mi sa che non la finisco bene oggi, perdo un po di terreno poi mi riattacco al gruppo, ed inizio una lungo elastico, e mi pare di andare regolare...

Maledetti collinari e corse a sensazione ... penso: si vede che non ho tatto ritmi, guardando il cronometro spero che i km non siano precisi, parecchi secondi di differenza tra un km e l'altro.

Al 10°km sono passati meno di 38' di RT ... e la vescicca è sempre li che preme, e penso di fermarmi perchè forse è meno traumatico all'inizio, ma mi dico: e se poi mi passa? e proseguo...

Perdo il gruppo, inizia la fatica e mi rilasso un po, la gente a bordo strada c'è, ed incita parecchio, bho sarà che mi aspettavo solo ostilità, ma ho una lieta sorpresa dal pubblico di Milano, macchine a parte che strombazzano.

Non so come arrivo alla mezza, dopo il decimo vado più lento, attorno ai 3'52-54''/km.
Passo alla mezza sotto, di poco, a 1h21', ma non ce la faccio più, non passa e mi efrmo ad innaffiare un'aiuola poche centinaia di metri dopo la mezza ... e mi superano 4 o 5, e perdo 25'' circa ...

E riparto di buona lena, forse troppo forte per poi rallentare, recupero alcuni subito e punto un ragazzo col quale ho fatto tira e molla parecchie volte, lo punto ma è li...

Arrivo al 25° e niente sempre sopra i 3'50''/km anzi peggio, e arrivo al 30° sempre peggio e sono stanco.

Più volte penso di fermarmi, ma è solo un pensiero.

Al 30° mi raggiunge un gruppo con Evangelisti, 3° all'Ecomaratona del chianti, dove io sono arrivato 10 a 8' da lui.
So che ha un personale peggiore del mio ma talento da vendere...

Lo saluto, si parla un po (all'arrivo scoprirò che non si ricordava dove ci eravamo visti), si dicute del ritmo attuale, sotto i 4' e ci si scambiano gli obbiettivi, lui sotto le 2h45' io sotto le 2h43'16'', ma aggiungo: lo so, sono gia fuori e sono cotto...

E mi stacco, perdo 20 metri, poi non so come rivengo su, e gli supero ... procedo a circa 3'52''/km sino a 35° mi supera un colosso tedesco che fa (un ironman da 2h38' in maratona scoprirò poi) ... sfrutto la scia ma non riesco s targli dietro ...

Guardo fisso il cronometro ad ogni km facendo i conti: se vado a ... 4'/km riesco a fare il personale? bho bho bho ... arrivo al 38° sempre con quel ritmo un po più forte ... e capisco che se voglio fare il personale devo dare tutto...
Siamo a 2h26'41'' di real time ...

Voglio far bene, poi, bhe poi ... non lo dico

E faccio partile l'ultimo giro al 38° e parto ... e le gambe vanno, soffro come un cane ma vado, punto il colosso tedesco, le gambe girano, so di andar forte ma non so quanto forte, ormai guardo il cronometro solo per fare il conto alla rovescia per la fine della sofferenza ... supero non so in che ordine:
il tedesco, il ragazzo con cui ho fatto una decina di tira e molla, un triatleta (col quale forse divido l'allenatore...), altri, vengo superato da un sudamericao che forse è fuori gara.

Mamma mia quanto durano 4195m, mi fanno male i glutei, la pianta del piede sinistro, qualunque cosa ...

Un signore in bici mi affianza e dice "te stai iniziando ora ..." non sa quanto mi ha aiutato la sua presenza per alcuni metri ...

e vai, siamo al 40° quanta gente sulle strade, molta più di quanta me ne aspetassi, e tutti incitano ...

vedo l'arrivo faccio una volata e... è solo il 42°km ... mancano 195m, e proseguo la volata ... 2h42'22'', 2h42'15'' di Real Time, E' PB.
Ultimi 4km e 195m in 15'35'' a 3'42''-3'43''/km ovvero più forte del mio ritmo media in mezza maratona...

Ma si possono fare 20km di maratona pensando di essere in crisi e fare un finale cosi?

Non faccio in tempo a rendermene conto che arrivano 2-3 fortissimi conati di vomito, fortunatamente sono solo spasmi addomilani, ma per terra vedo che altri 2-3 hanno lasciato il ricordo:)
Bho a cosa sarà dovuto? certo che se non sono stato il solo, forse un motivo c'è.

Pochi secondi dopo arriva Evangelisti e subito dietro il Tedesco, mamma mia quant'è grosso:)

Vado un po avanti e trovo il grande Massimiliano Loddo, visibilmente deluso ma anche unpo "felice" di essere comunque arrivato al traguardo, pochi secondi prima dice.

Nel mentre arrivano un po di conterranei ...
e con che tempi ...

Pian piano torno in albergo ... sempre a piedi, bhe all'andata è stata èiù semplice.
Doccia e ritorno per il risicato ristoro ... per 5700 persone si sono impegnati meno che a Castenuovo Berardenga (Ecomaratona del Chianti) per 400 ...

Al solito ho avuto paura, non avevo la certezza sulla preparazione, alle prime sofferenze ho abbassato il ritmo intimorito dalla distanza, l'abitudine alla corsa a sensazione e in solitaria mi hanno fatto fare l'elastico con i vari gruppeti, oppure ero sul serio scoppiato ma ...
bho l'istinto, la testa dura, una buona dose di masochismo hanno tirato fuori energie insperate sul finale...

A Reggio Emilia feci i 2,2km finali a 3'42'', qui addirittura 4,2km sempre a quel ritmo, bho il potere della mente.

Milano e la maratona, bho sarà che mi aspettavo moltoooooooooooooo peggio però tutto smmato la promuovo.

Quanto a velocità del percorso, un biliado, 3-4 cavalcavia fastidiosi, poche curve e
alcuni, pochi tratti si lastroni molto noiosi, pericolosi anche per le storte.

E' andata... sta sera un po di scarico, ho solo un po di risentimento muscolare ma veramente poco rispetto alla sgroppata, e mercoledi, al solito, si dona il sangue ...

Ecco il dettaglio dei passaggi, real time ma al lordo della fermata del 21km a "salutare" le aiuole Milanesi :)
Ultimi 4,2km in 15'35'' ... alla faccia del Muro :)

Rilevamento Km Tempo Parziale Media Pos Pos Fraz
Viale Romagna 10.0 0:37:55 0:37:55 3'47" min/Km 61 64
Mezza Maratona 21.097 1:20:50 0:42:55 3'52" min/Km 98 95
Via San Giusto 30.0 1:55:39 0:34:48 3'54" min/Km 95 96
Via Natta 35.0 2:15:01 0:19:22 3'52" min/Km 85 84
Arrivo 42.195 2:42:14 0:27:12 3'46" min/Km 71 71

venerdì 30 novembre 2007

He Man e il casting del Grande Fratello

giovedì 29 novembre 2007

Si va alla Maratona di Milano


Sito mafinestazione

Solo sta mattina ho sciolto la riserva circa la mia partecipazione alla maratona.
Venerdi sera infatti, verso la fine di un allenamento ho avevrtito un fortissimo dolore dietro alla coscia destra, al bicipite femorale credo.
Sabato e domenica sono riuscito a correre ma lunedi, appena sono aprtito per un andatura un po sostenuta il dolore si è ripresentato ed ho dovuto desistere, salvo poi fare un km e mezzo molto forte, peggiorando credo la situazione
Sta mattina ho fatto un piccolo test e bho, non sono molto convinto ma ormai si balla.
Penso di poter stare attorno al mio personale sulla distanza ma sarà durissima

martedì 27 novembre 2007

mercoledì 21 novembre 2007

is that "sexy"?

Demo Conferenza

Demo Conferenza

Demo disponibile sotto Windows, sia per Firefox che per Internet Explorer
  • Cliccare sul link
  • scaricare ed installare rispettivamente i plugin/activx
  • inserire una userid a piacere
  • entrare in conferenza
  • parlare al microfono

martedì 20 novembre 2007

Bimbo sei un grande!!!

Iscritto alla Milano City Marathon

lunedì 19 novembre 2007

Report: Maratonina di Uta 2007


Classifiche

Anche io domenica mezza, la solita mezza, ci ho esordito nel 2004 con
1h22'30'', nel 2005 ero a firenze quindi nulla, l'anno scorso ci feci
l'allora personale 3 settimane prima del personale in maratona a reggio,
1h19'05''.
A marzo personale ritoccato su altro percorso in 1h18'34'', aavevo una
forma incredibile, nettamente migliore di ora, però fece caldo, molto
per i miei gusti, sono crollato malamente dopo 10km ma il personale è
venuto. inoltre il percorso era meno veloce.
Quanto a carico, più o meno equivalente anche se allora ero in una afse
più embrionale della preparazione per cui i lavori erano più pimpanti...


Ieri le condizioni climatiche erano ideali, un po di vento a tratti
fastidioso, ma un bel freschetto attorno ai 10°, era ora ... il percorso
più veloce rispetto a quello del personale, insomma volevo farlo...

Ecolla li alle 19 di sera squilla il telefono, leggo il numero degli
amici e gia capisco, classico invito a cena pre-mezza, ellamiseria
quanto sono puntuali :)
hem avrei una mezza, ma no dai abbiamo un sacco di cibarie portate dal
paese da mio fratello, devi aiutarci, con enorme spirito di sacrificio
:), accetto l'invito ...

E vai, niente pasta, si parte con abbondante antipasto di salame, quello
che vinsi a castelnuovo Berardenga, e poi ... maialetto arrosto e
cinghiale in umido (sembra da barzelletta lo so...) il tutto innaffiato
da del buon vino veneto ... poi qualche fetta di crostata ed altri doci
tanto per mangiare un po di carboidrati ... mirto per chiudere ... Alla
faccia della cena pregara...Arrivato a casa mi rendo conto di non aver
toccato acqua e bevo un po ...

Di mattina mi sveglio presto, tanto per alleggerirmi un po, volevo far
colazione seria ma ho tralasciato ... giusto 4 fette biscottate con
miele e marmellata e 2 biscotti... e di nuovo bagno.
Prima di uscire mi peso, 2kg netti in più rispetto al solito peso della
stessa ora... ottimo ...

Percorso, giri da 7km netti +97 finali per l'arrivo
Vengo subito ingaggiato da un amico per far ritmo con lui, parto assieme
ma dopo 1km lo mando a quel paese e mi sfilo...
Ho nausea, e non riesco a capire perchè ... inizio ad avvertire dolori
al tibiale sinistro ma passano subito
non vado avanti, mi attesto a 3'42-3'43''/km, vengo raggiunto dai miei
compagni di squadra e sto con loro per 5km, sempre nausea e
soppraggiunghe fastidio dietro al ginocchio sinistro, la corsa non è
fluida, poi passa, ma mi sfilo anche da loro, primo giro in 25'59'' ...
resto solo come un cane sino al 10°km, vengo raggiunto e mi attacco per
2-3km , ma mi sfilo, secondo giro in 26'25'' ... nell'ultimo giro decido
di aumentare, la nausea è passata (era ora) aumento mi avvicino un po ai
miei compagni ma anche loro aumentano ... insisto insisto 7097m in
26'25'' come il giro precedente ma con 97 metri in più, non male.

1h18'49'' personale mancato di 15'' :( e dopo?
bevo 2 bicchieri di the caldo, cerco per 5 10 minuti le chiavi, e
continuo a correre, parto per un altro giro, trovo una ritardataria e mi
propongo di correrle avanti e indietro per farci compagnia, alla fine
faccio quasi 12km a 4'25''/km circa, potevo anche fare qualche km più
forte ma mi pareva troppo, ala fine tra riscaldamento gara e finale è
uscito un 36km.

resta la perplessità, il tempo è interlocutorio e non so se andare a
milano, se vado sta volta non è per vacanza e quidni bho, mi sa che ci
vo :)

mercoledì 7 novembre 2007

Ciao Mauretto






mercoledì 31 ottobre 2007

giovedì 25 ottobre 2007

Ecomaratona del Chianti 2007





Castelnuovo Berardenga, giornata molto fredda, temperatura attorno allo zero con molto vento, vento a parte cndizioni ideali per fare una gara di questo tipo, ideali per me che mi esalto col freddo.
Ma io devo fare un allenamento, intendo partire tranquillo ed evventualmente tirare un po nel finale nel caso stia bene e ci sia possibilità di far classifica.
Premiano infatti i primi 10 e i primi 3 di categoria, più per "prestigio" ch eper altro ovvaimente.
Tempo previsto attorno alle 3h30', visti i tempi fatti dagli altri nelle altre comaratone, fosse stata una gara in piano e su asfalto avrei puntato a fare 4'15''/km.
Non intendo fare riscaldamento, giusto qualche saltello ma niente di che, c'è tempo per scaldarsi, ovviamente uso le scarpe pesanti da trail running, è decisamente più importante non prendere un pestone in discesa che correre con scarpe leggere, per me ovvio.
Sento lo speaker chiamare la grandissima Monica Casiraghi, già campionessa mondiale della 100km, se non ricordo male in maratona viaggia attorno ai miei tempi, avevrto la mia doce metà che proverò a seguire lei, almeno all'inizio.

Si parte, 500m dentro Castelnuovo Berardenga e poi in discesa per 1-2km e subito si entra nello splendido percorso, non mi sembra si sia partiti pianissimo ma neppure troppo forte.
Davanti Baroncini e Bernardi prendono il largo, poi c'è un gruppetto di una decina di persone poi il mio gruppo con la Casiraghi e Burroni, uno degli organizzatori che ci fa un po da guida turistica.
Neppure 5km e subito una bella salita ripidissima al che dico a Burroni "le dolci colline toscane ... ma la salita lunga è cosi ripida", "no no dice lui" bho mi dico io.

Primo passaggio ai 5k in 19'40'' circa, vabbè era per lo più in discesa e poi chissà la precisione della misurazione ... poco dopo mi trovo da solo, alcuni sono passati davanti, altri si sonoa ttardati, stranamente ho preso vantaggio nelle discese, facili sino a quel momento, senza forzare, giusto non frenando.
Via al Cippo di Monteaperti e poi giu al 10°km, l'andatura è diminuita, non so l'intensità. Io sono li bello solo ogni tanto raggiungo qualcuno, e scambio 2 parole, fortissimo vento spesso contrario.
Iniziano le salite, al 16° la scalinata di Montegiachi, ristoro e subito errore di percorso, giro a destra per 100m e mi trovo un gruppo contromano che m dice che sto sbagliando, proseguo ma poi mi urlan pure da dietro e correggo il tiro.
Nel fratempo mi ha superato la casiraghi che proseguiva con Burroni che si ferma a far rimettere il cartello caduto per il vento...
Tempo 2' minuti e risupero la casiraghi, si entra in un bosco in discesa e mi supera Burroni .. stavo risbagliando strada, lo seguo e, come parte la salita, lo supero facilmente.
Mi trovo solo vai di salita poi discesa in asfalto ripidissima e poi sentiero in salita e siamo a Villa a Sesta, paesello che ci accoglie con ristoro e banda musicale, all'uscita del paese mi urlano "sei 14°", bhe bhe la salita termina tra pochi km sarà il caso di muoversi?
Parte una bella e tosta salita nel bosco, davanti o 4 persone, io corro, loro ogni tanto camminano, li supero non dico facilmente ma quasi ... poi ne vedo un altro che raggiungo alla fine della salita, al 29° km al ristoro ... prendo anche un pugno di uva passa, e la solita acqua fresca, forse in questo o in un altro ristoro prendo pure sali.

Dico al mio nuovo compagno d'avventura "sai quanti sono li davanti? credo che ci siano 8 persone ... io ora provo ad aumentare un po" in discesa non sono un fenomeno infatti prendo si vantaggio ma nel primo tratto più semplice mi supera, per 10 m ... poi ripasso davanti.

Al paese di San Cusme, la moglie gli urla "sei 12°", ah quindi davanti ne ho 10 ... ed aumento, siamo al 33° credo ... si entra in un'enorme vigna e vedo li davanti 2 atleti, ma li davanti davanti però ... avranno 1h30'' e certo per me è difficile guadagnare in discesa ...
Vabbe proseguo, si entra nell'interminabile e bellissimo vialone cipressato, vento contrario laterale, mi avvicino un po, uno cede, l'altro aumenta, almeno uno lo prenderò penso.
Al 37° km ristoro e raggiungo il ragazzo davanti, che si è fermato al ristoro, è cotto, arriverà alcune posizioni dopo di me.
Non sono certissimo della posizione e tengo duro, mancano 5km ... saliscendi e... salita ripidissima dentro il bosco, qui cammino per 100m .. tanto ...
Mi sto avvicinando a quello davanti, ci provo, mi avvicino ma tiene, mancano 2km, poco dopo si entra in apese e c'è l'asfalto aumento ma ormai la posizione è quella, 3h12'55'' a 28'' da quello davanti, 1'38'' da quello dietro, il ragazzo con cui ho parlato allo scollinamento ch epoco dopo mi dice "bravo sei 10°" "speriamo" dico io.
Felicissimo mi godo il ristoro, il freddo e la compagnia della dolce metà, fatico a camminare per un forte dolore all'anca destra, dolore che mi aveva preoccupato per oltre metà gara, in salita in particolare...

Doccia, 4 chiacchere col 3° Evangelisti, abbondante e generosissimo pranzo, premazione, rientro in agriturismo e poi via a far 2 passi a Siena, a parte l'anca nessunissimo problema, in aprticola i piedi sono al 100%, ringraziando le pesantissime scarpe da trail running che ho usato...

L'organizzazione è stata a dir poco "generosa", cena pregara e pranzo post gara eccellenti (ho abbondato di salumi anche nella cena pregara), addirittura si offrivano per trasportare gli atleti dalle docce al pranzo, 500m ... non ne ho approffitato, nonostante il freddo...
La segnaalzione dle percorso era ottima, anche se abbiamo sbagliato strada per un cartello volato e se io, ogni tanto, non ero certissimo che il percorso fosse corretto, tempo 100m e trovavo un fettuccina che mi rincuorava.

Che dire, ottimo risultato ottimo allenamento, spero di poter tornare l'anno prossimo, forse per per far gara, non dico al 100% ma almeno al 95%.
Ora si pensa a Reggio Emilia!!!


Sito manifestazione
Video promozionale
Classifica
FotoGara

venerdì 19 ottobre 2007

giovedì 18 ottobre 2007

giovedì 11 ottobre 2007

Germania, violenta la sua ex ottiene sconto di pena perché "sardo"

MA STIAMO SCHERZANDO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Articolo

Germania, violenta la sua ex
ottiene sconto di pena perché "sardo"



CAGLIARI - Ha tenuto segregata per giorni la ex fidanzata, l'ha picchiata, violentata, torturata e umiliata in vari modi ma ha ottenuto uno sconto di pena perché è sardo. L'incredibile vicenda giudiziaria ha come protagonista il giudice di Hannover che ha condannato a sei anni di carcere un 29enne che lavorava come cameriere in Germania ma gli ha concesso le "attenuanti etniche e culturali".

La sentenza è di un anno fa ma è stata resa nota solo in questi giorni in quanto il legale del giovane, l'avvocato Annamaria Busia, sta tentando di fargli scontare la pena in Italia. "Ho ottenuto una copia tradotta in italiano, con il timbro del tribunale tedesco, - ha spiegato all'Agi - in vista dell'udienza per il trasferimento in Italia prevista il 23 ottobre in corte d'appello a Cagliari". E nella sentenza si legge testuale: "Si deve tenere conto delle particolari impronte culturali ed etniche dell'imputato. E' un sardo. Il quadro del ruolo dell'uomo e della donna, esistente nella sua patria, non può certo valere come scusante me deve essere tenuto in considerazione come attenuante".

Il fatto di essere nato in Sardegna, per il giudice tedesco, rende quindi meno grave la responsabilità di in giovane che, convito che la fidanzata lituana lo tradisse, l'ha tenuta prigioniera per tre settimane sottoponendola anche a violenze sessuali di gruppo e arrivando a orinarle addosso. Le convinzioni sui sardi del magistrato, a dir poco bizzarre, hanno fatto risparmiare al cameriere almeno due anni di carcere. Il suo avvocato rimane comunque indignato. "E' una sentenza razzista", afferma sconcertata Annamaria Busia.

(11 ottobre 2007)

venerdì 28 settembre 2007

Non so se combattere con te o fotterti!!!




articolo

Cycling Malga Palazzo - Besenello - Via Scanuppia

Forse la salita più dura al mondo, da non perdere a partire dal momento 1'50''



Ecco l'altimetria ed alcune foto

giovedì 27 settembre 2007

MicroMega: «La dolce morte di Papa Wojtyla». Dibattito con Mina Welby, Paolo Flores D'Arcais, Lino Pavanelli, Giovanni Franzoni

Sull’ultimo numero di MicroMega (5/07) la dott.ssa Lina Pavanelli, medico anestesista, già docente presso l’Istituto di anestesiologia e rianimazione dell’Università di Ferrara e direttrice della scuola di specializzazione in anestesia e rianimazione, dimostra in un lungo e dettagliato saggio come il trattamento medico ricevuto da papa Wojtyla nelle ultime settimane di vita costituisca, secondo i criteri stabiliti dalla Chiesa cattolica, un vero e proprio caso di eutanasia

Dibattito audio-video

mercoledì 26 settembre 2007

La scelta del nome

mercoledì 12 settembre 2007

Black Seppia e AGGonna a confronto

Enrico Baldrighi



Elsa Murru

lunedì 10 settembre 2007

E alla fine il Mullah fuggì in motocicletta.

Pubblica postInformazione e Disinformazione di guerra.
Il caso Al Jazeera.


Quarta di copertina.

Come è stato possibile far credere che un vecchio dittatore in declino, alle prese con un paese al collasso, potesse davvero costituire un pericolo imminente per la pace mondiale? E cosa ancora più singolare, come è stato possibile collegare questo personaggio con Osama bin Laden e gli attentati dell’11 settembre?
Guerra e informazione, disinformazione e guerra; la notizia nei contesti bellici e la sua distorsione sistematica sono le parole chiave intorno a cui ruota questa indagine. Il capitolo conclusivo, attua un cambio di prospettiva, focalizzando l’attenzione sulla rappresentazione della “guerra al terrorismo” vista attraverso lo sguardo dei mezzi di informazione arabi e in particolare del network satellitare Al Jazeera.
Vengono analizzate le implicazioni, i fattori positivi e le eventuali problematiche conseguenti alla diffusione di un punto di vista arabo autonomo e relativamente omogeneo, all’interno di un Mediascape non più interamente dominato dal monopolio occidentale dell’informazione.

Lo puoi ordinare in libreria o acquistare direttamente on line agli indirizzi:

www.ibs.it

www.prospettivaeditrice.it

www.webster.it

www.libreriauniversitaria.it

www.365bookmark.it

www.liberdomus.it

"Parlami" d'amore

giovedì 9 agosto 2007

Non mi somiglia per niente

venerdì 3 agosto 2007

Dematteis racconta

Link
03 agosto 2007
Dematteis racconta

"Io ciclista pulito"
Il 23enne professionista della Tenax-Menikini risponde a Candido Cannavò che cercava il nome di un corridore sulla cui "pulizia" si potesse mettere la mano sul fuoco. Voi cosa ne pensate?
MILANO, 3 agosto 2007 - Lunedì scorso, nella sua rubrica "Fatemi capire", sulla Gazzetta dello Sport, Candido Cannavò si rivolgeva ai corridori: «Ho chiesto nell’ambiente il nome di un solo corridore sul cui nome si possa mettere la mano sul fuoco: nessuno ha saputo pronunciarlo». Sull’argomento, abbiamo ricevuto la lettera di Miculà Dematteis, professionista piemontese di 23 anni, che pubblichiamo
Gentilissimo signor Cannavò, sono
Miculà Dematteis
, 23 anni, corridore professionista della Tenax-Menikini. Le scrivo con riferimento all’articolo, apparso il 30 luglio 2007 sulla Gazzetta dello Sport, "Corridori smettetela di mentire". Essendo un corridore e sentendomi quindi coinvolto dalle Sue osservazioni, Le preciso quanto segue. Corro in bicicletta dal 1997. Esordiente, allievo, juniores (nella S.C. Vigor Piasco) e dilettante (Sanpellegrino Bottoli Artoni con Secondo Volpi e Zalf Desireè Fior con Luciano Rui). Nel 2006 sono approdato al professionismo alla corte di Fabio Bordonali.
GIORNATA - Sperando di non annoiarLa, Le racconto la mia giornata tipo. Sveglia alle ore 7.00-7.30. Colazione. Un’occhiatina fuori per controllare il tempo, mi vesto e via in bici. Due, tre, quattro, cinque o sei ore, a seconda del tipo di allenamento. Ripetute, potenziamento, dietro macchina o solo una semplice sgambatina. Dipende. Ritorno a casa. Pranzo. Al pomeriggio un po’ di relax, leggo, scarico i dati del cardiofrequenzimetro sul computer. Cena e poi a nanna, quasi mai dopo le 23. Da lunedì a domenica, Natale, Capodanno, Pasqua, tutto compreso. Estate e inverno, autunno e primavera. Con il sole o con la neve. Sono attento all’alimentazione, ma senza rinunciare a un po’ di cioccolato e a qualche gelato, per cui vado pazzo! Amo molto la montagna, ma rinuncio alle passeggiate, non adatte ai muscoli di un ciclista. Ho una moglie, con cui mi piacerebbe fare qualche weekend al mare, ma non si può. Devo allenarmi. Non ho mai fatto uso di sostanze dopanti. MAI. Ho un medico, sì, quello del Servizio sanitario nazionale, cui mi rivolgo per curare l’influenza e il mal di gola.
CARRIERA - Nella mia carriera di ciclista (da dilettante a ora) ho corso circa 340 corse e ne ho portate a termine almeno 330. Da dilettante: 2° al Giro delle Pesche Nettarine e 1° dei giovani; 2° al Palio del Recioto (internazionale); 1° nella 4ª tappa del Giro del Veneto; 2° in classifica; 4° al Giro d’Italia 2004 (vinto da Marzano, 2° Bertuola, 3° Pozzovivo, 5° Riccò). Ho fatto 2° al Palio del Recioto 2005 (1° Kunitski e 3° Riccò). La vittoria di tappa al Giro del Veneto è stata un’emozione bellissima. Da professionista non ho ancora vinto. Ho però assaporato la gioia di transitare nelle prime posizioni in più di una gara, in mezzo a due ali di folla che mi incitavano. Una bella soddisfazione. Fatica ripagata.
STAGIONE - Il mio ematocrito è 48,5 a gennaio, ora è a 43. Per me è normale. Significa che sono stanco. Quest’anno ho fatto 25.400 km in bicicletta e sono un uomo, non una macchina. Amo molto il mio lavoro. Lo faccio con passione. È un lavoro duro, che richiede molti sacrifici, ma finché le mie gambe e la mia testa mi sosterranno, io ce la metterò tutta. Nel 2006 la mia stagione si è conclusa i primi giorni di settembre. Per qualche giorno non sono salito in bici, ma il 19 settembre l’ho ripresa e ho fatto la Cuneo-Pinerolo (sono sicuro che Lei se la ricorda, la mitica tappa del Giro d’Italia 1949 vinta da Coppi). Sono partito da Piasco, dove vivo, transitando per Cuneo e passando dal Colle della Maddalena, Vars, Izoard, Briançon, Monginevro, Sestriere, Pinerolo e Piasco. Totale 324 km, 11 ore e 20 minuti in bicicletta. Da solo. Io e la mia bici. È stato bellissimo.
IMPEGNO - Il ciclismo è uno sport magnifico, fatto di forza, potenza e tattica. Io continuerò ad allenarmi duro, crederci e dare tutto me stesso per cercare di salire sul podio e onorare lo sponsor. Non sarà facile, ma quando succederà sarò stato ripagato di tutte le rinunce, con la consapevolezza che il mio ciclismo pulito esiste. Penso che Lei non abbia mai sentito parlare di me, ma sono sicuro che se chiederà nell’ambiente il nome di un corridore sul cui nome si possa mettere la mano sul fuoco e magari suggerirà il mio, troverà molte persone che lo faranno. Per gli altri io non garantisco. Con stima.
Miculà Dematteis

Discussione su it.sport.ciclismo

giovedì 2 agosto 2007

Sardegna Sballa

Geniale!!!!

Sogni D'Amore: 39° Puntata

Mi era rimasta impressa da Mai Dire Goal, La telenovela Piemontese ...
Questa era la puntata più assurda, che mi ricordi almeno

Mai Dire Tv: lezioni di Sesso con Dolores

LA SCONFITTA DELL´UOMO BIONICO

La Repubblica: MARTEDÌ, 31 LUGLIO 2007

Pagina 38 - Varie

I MALI INGUARIBILI DEL PROFESSIONISMO SPORTIVO


LA SCONFITTA DELL´UOMO BIONICO

preparatore Un medico raccontò che la sua squadra non era più in grado di vincere una corsa, gli avversari prendevano sostanze proibite

GIANNI CLERICI
Tanto meno difeso del calcio da una mafia trasversale, che va dalla politica all´economia, dalla religione pagana alle falangi ultras, il povero ciclismo sembra tirare le cuoia dopo le ultime disavventure, le ultime indagini, quelle sì , rigorose. Del ciclismo io sono un non addetto, per aver partecipato a due soli Giri, e a qualche tappa del Tour. Ma son stato, sono, grande amico e lettore di Gioan Brera e di Mario Fossati, i meglio del nostro giornalismo specializzato. Già ai loro tempi, e cito Brera, qualche dubbio sul menu di Coppi ce l´avevano, mentre per Bartali Gioan sosteneva che l´autentico doping fosse la fede.
Quanto a me, occasionale scriba di atletica leggera, l´immagine più viva di illiceità venne a visitarmi non durante una Milano-Sanremo, ma su una pista di atletica di Seul, in Corea. Sotto i mie occhi increduli, Ben Johnson correva imprendibile davanti a un gruppo che pareva trascinare nella sua scia. Le gambe mulinavano gonfie di muscoli, il petto era una prua fendiflutti, le palme tese tagliavano l´aria quasi timoni direzionali. Passò il traguardo, e, mentre gli altri stavano piegati sfiatati vinti, e dal sotto in su lo guardavano invidiosi e ammirati, alzò le braccia in un gesto di ovvietà, ancor prima che di trionfo. Mi attaccai al telefono, e al mio caporedattore annunciai: «Ben Johnson ha vinto ridendo» e, subito dopo: «È dopato sino alle orecchie. È quello che voglio scrivere» Seguì una discussione che si corruppe in lite. Fu, quello, il mio primo ed ultimo articolo a venire cestinato da un bravissimo giornalista, ancor oggi un caro amico. Non potevo permettermi un´affermazione tanto impegnativa senza uno straccio di prova, non potevo, solo al mondo, nel mezzo di una pioggia di superlativi e del trionfo della retorica ufficiale, io italianuzzo, su un giornale che nemmeno faceva un milione di copie, affermare che il divo Ben Johnson avesse vinto perché dopato. Che la sua macchina sopravanzasse le altre per un carburante diverso, oltreché proibito. Di ritorno da Seul ci ritrovammo, a cena, con Giorgio Bocca, uno che lo sport l´ha fatto, in montagna, non solo col mitra ma con gli sci. «Ho visto, al rallentatore, il filmato della Griffith. Non è possibile, non è umano portare in giro gambe simili. Sembrava che, ad ogni passo, ad ogni rimbalzo, le esplodessero dentro delle piccole cariche muscolari. Un fenomeno simile non può accadere in natura». Ben Johnson sarebbe stato squalificato in seguito alle prove antidoping. La Griffith anche lei, squalificata dalla vita, morta. Lo scoramento per quanto avevo visto mi avrebbe tenuto sempre più lontano dall´atletica, e dallo sport, nel quale avevo vissuto, prima da attore e in seguito da spettatore professionale sì, ma sempre appassionato.
Poi ci fu il medico, comacino come me, Massimo Testa. Era, Massimo, il medico della squadra ciclistica Motorola, e aveva messo in piedi un laboratorio d´avanguardia per i controlli fisiologici di chi, professionista o dilettante, praticasse lo sport. Ci si vedeva spesso, per umana simpatia oltre che per le mie esigenze di malato cronico, più o meno immaginario. Sinché, un giorno, inaspettatamente, lo sentii affermare che doveva andarsene. «Negli Stati Uniti, il paese di mia moglie», disse «Qui non ce la faccio più. Sono arrivato a un bivio, e devo scegliere». Spiegò che i suoi, della sua squadra, non erano più in grado di vincere una corsa. Lui li preparava, continuò, faceva tutto quanto era umanamente possibile per renderli competitivi. Competitivi sì - aggiunse - ma non in grado di battersi contro altri ciclisti che usavano sostanze proibite. Ma non solo proibite dagli elenchi che il comitato olimpico approntava ogni anno. Altre sostanze, o reperite in natura o create in laboratorio, che non facevano parte degli elenchi ufficiali. «Nel scegliere questa professione - affermò Massimo - ho prestato giuramento a Ippocrate. Non posso disattenderlo, ma non posso nemmeno dirmi, all´inizio di una gara, che per i miei è impossibile vincere. Meglio smettere». E Massimo fuggì a insegnare medicina sportiva in una Università americana .
Riflettevo sui rapporti, ormai tragici, tra il doping e lo sport, mentre, una bella domenica di primavera, percorrevo ad andatura molto turistica una stradetta del Canton Ticino. Zeppa di ciclisti, moltissimi lombardi, che prediligono la Confederazione per un maggior rispetto dei guidatori, costretti sia dall´educazione, sia dall´applicazione severa delle leggi. A un certo punto, ritrovai addirittura alcuni amici comacini, mi misi a seguirli sinché non ci fermammo al bar, a salutarci festosi e a bere qualcosa. Nel vederli tanto bene attrezzati, bici Colnago - la Ferrari delle due ruote - e divise spaziali - mi venne naturale chiedere se non provassero a partecipare a qualche gara gentlemen, di quelle over, per categorie di età. È impossibile, risposero. C´è gente capace di doparsi, anche qui, per la mania di vincere, per la medaglietta. «Guarda - terminò uno di loro - ormai lo sport esiste soltanto al di fuori dalle competizioni ufficiali».
Ciò è tanto vero, da spingermi a una considerazione che, per il conformismo contemporaneo, apparirà futuribile e insieme paradossale. Lo sport ufficiale, soprattutto quello professionistico, va abolito. Così come una parte di umanità ha capito che ci si trova davanti a un mutamento epocale, alla scelta tra il disinquinamento o la rovina del pianeta, così anche lo sport professionistico deve essere abbandonato. Le Olimpiadi vanno soppresse, così come tutto il sistema di base che porta allo loro realizzazione. Lo sport, per rimanere tale, deve ritornare dilettantistico. Tutto. Se qualcuno leggerà queste righe, tra cent´anni, mi darà perfettamente ragione. Oppure, come temo, di leggere non sarà più in grado.

venerdì 27 luglio 2007

Il gatto della morte

Al mio paese direbbero: "Cattu Via"

martedì 24 luglio 2007

Morte di Giovanni Nuvoli. Intervento di Marco Cappato

di Marco Cappato*

Giovanni Nuvoli è morto sotto sedazione dopo otto giorni di sospensione di cibo e acqua, due dei quali passati pienamente vigile e capace di intendere e di volere. Aveva accanto la moglie Maddalena costretta a vegliare il corpo già inerte del marito in attesa che si prosciugasse e morisse nella clandestinità a lei e a noi imposta.

Giovanni Nuvoli è morto in un modo indegno - come nemmeno un animale si tollererebbe morisse – per scelta obbligata dallo Stato italiano. Quando il medico anestesista radicale dell'Associazione Luca Coscioni, Tommaso Ciacca, su richiesta reiterata di Nuvoli, e dopo diverse visite di specialisti, si è recato a casa di Giovanni per praticare il distacco del respiratore sotto sedazione è stato fermato dalle forze dell'ordine su decisione della Procura e del Tribunale di Sassari.

L'Italia dei fautori della “buona tortura” contro la “buona morte” ha applaudito dal giornale della Conferenza Episcopale Italiana fino alla stampa locale sarda.

Una settimana dopo aver fermato Ciacca, quegli stessi “tutori della legge” si sono dovuti arrendere al coraggio e alla forza di un uomo che aveva già sofferto oltre quanto umanamente sopportabile e che perciò ha deciso di interrompere – fino alle estreme conseguenze - l'assunzione di cibo e di acqua. Invece di inchinarsi alla libera scelta di Nuvoli, come chiedono la Costituzione e il rispetto umano, consentendo al suo medico di intervenire con tutte le cautele e la “pietà” della scienza, lo Stato ha deciso che fosse meglio (eticamente? legalmente?) lasciarlo morire un po' alla volta.

Tutti d'accordo: “giustizia” (quale?), forze dell'ordine (quali?), Sanità (quale?) e, sicuramente, parte del sistema dell'informazione (che aveva definito lo stesso Ciacca il “dottor morte”).

Seguendo la volontà di Nuvoli abbiamo in questi giorni accettato anche noi, come la moglie e chi lo amava, la consegna del silenzio. Abbiamo obbedito a Giovanni che ha accettato alcuni giorni di aggravamento clandestino della sua tortura come prezzo da pagare per non andare incontro a mesi, o anni, di ulteriore violenza e sequestro del proprio corpo. Ora Giovanni riposa in pace. Ma questo “prezzo” di infame violenza è responsabilità dello Stato italiano, delle azioni e omissioni di molti
di questi giorni e mesi.

La lunga vicenda giudiziaria del caso Welby (poi invece conclusasi il 23 luglio col proscioglimento del dott. Mario Riccio perché il fatto non costituisce reato), è stata determinante per creare sufficiente paura e diserzione dagli obblighi professionali nei confronti di Giovanni Nuvoli: notai che non gli hanno riconosciuto la volontà o medici che hanno abbandonato il collegio costituito attorno al loro collega Ciacca. Grazie a Piergiorgio e Giovanni siamo oggi ancora più convinti di dover continuare la nostra lotta per impedire che troppi altri debbano subire torture e trattamenti disumani.

*Segretario Associazione Coscioni, Eurodeputato radicale
Data: 24 Luglio, 2007 - 00:00


Link Originale
Intervista a Felice Mapelli su rifiuto funerali religiosi a Welby

lunedì 23 luglio 2007

Video: Ecomaratona Del Chianti

Il 21 ottobre si corre la prima Ecomaratona del Chianti, sarebbe mia intenzione esserci come passaggio per arrivare alla maratona invernale (Milano o Reggio Emilia), dove tenterò di ritoccare il personale sulla distanza

venerdì 20 luglio 2007

Omosessualità: opinioni di Don Barbero e Don Benzi

Chi sarà il vero Cristiano? Su Hictu

Beppe Grillo 2007 : Il credito a consumo

giovedì 19 luglio 2007

Vaffanculo a beppe Grillo

mercoledì 18 luglio 2007

I re della lambada



I "Re della Lambada", quale definizione più azzeccata?
Che spirito, che simpatia, che forma fisica bisogna dire

martedì 17 luglio 2007

L'altro Tour

Il progetto.
Questa iniziativa nasce da una frase pronunciata dal campione del mondo di ciclismo Tom Boonen l'anno scorso dopo la prima tappa pirenaica del Tour : ”Oggi una persona normale sarebbe finita in ospedale”. Il giorno dopo, stremato, si ritirò.
Il giornalista francese Guillaume Prebois è stato colpito da questa constatazione. Lui presume che certe prestazioni viste sulle strade dei grandi "giri" non sono possibili se il ciclista non scende a patti con la chimica e la farmaceutica. Mi ha chiamato ed insieme ci prefiggiamo di correre sul percorso del Tour de France, anticipando di un giorno la carovana ufficiale, accompagnati da un'equipe medica dell’Agenzia francese di lotta al doping, l’Afld, che rileverà le nostre prestazioni e verificherà come sale e scende il livello dell’ematocrito, come varia la pressione e il battito cardiaco nel corso delle tappe, l'evoluzione della nostra condizione fisica. Sono gli stessi medici che hanno trovato positivo al doping Landis, vincitore del Tour 2006.
Unica deroga concessa: una borraccia contenente un gel fatto di pappa reale, polline e miele. E un piccolo lusso per Guillame (35 anni) e Fabio (46 anni): su un camper ci seguirà un cuoco italiano, perchè i francesi non sanno cucinare la pasta!

I siti per saperne di più...

* http://www.lautretour.com
* http://laltrotour.blogspot.com/
* http://http://www.fabiobiasiolo.it
* http://www.raceacrossamerica.org

lunedì 16 luglio 2007

Flying Dog

Grandioso simpatico cane :)


venerdì 13 luglio 2007

Ghezzi x il V-Day

Hictu explained by Gezzi


La cosa triste è che il testo è il mio...

Trallallera!!!

giovedì 12 luglio 2007

caso Scafroglia - Ghezzi

martedì 10 luglio 2007

Kill Beer

Senza parole, fantastico

Jhon West - Red Salmon

La più bella pubblicità del mondo :)

lunedì 9 luglio 2007

Troppo Forte: Barracuda

venerdì 6 luglio 2007

Pure Cantante...

Caricature live



Le Noccioline...

FMJ, Chi ha parlato?!


FMJ, scendi giù dal mio ostacolo!

giovedì 5 luglio 2007

Amica Chips

Altro che oscar...
Link

mercoledì 4 luglio 2007

martedì 3 luglio 2007

Beppe Grillo su Giovanardi

Perchè lo fai?

giovedì 28 giugno 2007

Chi Indovina titolo e regista?

Link Originale

mercoledì 27 giugno 2007

Sono gaggio!!!

Original

martedì 26 giugno 2007

Dedicata ad una certa gerarchia

chi indovina autore e titolo? 30s

Nuovo Media

venerdì 15 giugno 2007

Terminilloskyrace 2007 - 10-06-2007, Report






Sito manifestazione

Altro report

con foto

E' in assoluto la mia prima esperienza del genere, non faccio neppure campestri ergo..., indosso le nuove scarpe da treil running acquistate in settimana e usate per 2 brevi corsette. Anche l'altimetria non è male, 20km di cui 15-16 in salita per oltre 1600m di dislivello e 600m in discesa per 4-5km, oltre 1000 metri di dislivello netto partenza arrivo.

La giornata alla partenza si presenta calda, siamo a 575mslm, sono le 9 di mattina ma gia fa caldo, mi bagno la testa almeno 2 volte. Un po di riscaldamento e qualche allungo e siamo pronti per partire, in circa 150 credo.
Parto davanti, nei primi 2,5km di salita impegnativa su asfalto le senzazioni sono ottime, sono in 7-8° posizione a pochi secondi dalla testa, arrivati ad un borgo si gira a destra, salita secca e poi breve discesa su un sentiero pietroso, perdo una 2 posizioni ma gia da li ringrazio di avere le scarpe adeguate.
parte il sentiero di montagna, nel sentiero pietroso, a tratti immerso nel bosco, le pendenze vanno via via aumentando ma si corre, facendo fatica ma si corre.

Le pendenze aumentano, l'appoggio non è dei migliori e la corsa è di "coscia", davanti 5-6 persone che non vedo più, io sono davanti ad un piccolo gruppo, vado dritto ad un incrocio e mi urlano da dietro, ho sbagliato strada, poco male, ho perso 30 secondi e torno indietro.
All'arrivo scoprirò che quasi tutti hanno sbagliato strada, quasi tutti hanno corretto in tempo la rotta, cosi non hanno fatto i 2 atleti del marocco che erano in testa sino a quel momento, arriveranno, parecchio parecchio contrariati oltre mezz'ora dopo di me.

La salita diventa veramente impegnativa, si inizia ad alternare il passo di corsa alla camminata in montagna, l'ambiente è sublime dentro la faggeta, non so bene a che punto, quelli dell'organizzazione hanno trasportato i bastoni di alcuni concorrenti. Si cammina decisamente, non si può più correre, 10-15m veramente tosti!!! Si esce dalla faggeta e un breve tratto vallonato ci porta ad un rifugio con ristoro.

Riinizia la salita, sempre dentro il bosco, un po meno ripida, a tratti si corricchia. Ecco, inizia la roccia, la salita non è impegnativa come dentro la faggeta ma il terreno e decisamente accidentato, parete rocciosa con sentiero appena accennato, si prosegue cosi sino in cima.
A metà parete, un folle in moto da trial, partito 1 minuto prima di noi, che ha fatto lo stesso ASSURDO percorso, mi porge l'acqua, "come cazzo sei arrivato sin qui?", "come voi" mi dice, sarà ma non mi convince.
La salita prosegue, prosegue, prosegue....

Uno con passo deciso, facendo perso sui bastoni con abilità, mi supera in salita, nessun altro che io ricordi. Il tratto di roccia in salita è duro, complice la paura di scivolare o di ribaltarmi non do il 100%, certo mi sentivo più a mio agio nella salita dentro il bosco, anche s epiù ripida...

Finito il tratto di salita, inizia il calvario per me:) Siamo oltre i 2000 metri ma non è un problema, si corre in cresta, tra le rocce, ogni tanto do uno sguardo al panorama, non guardo dritto giù, ho terrore, non soffro di vertigini ma HO TERRORE, le scarpe mi dano una certa sicurezza ma non le conosco affondo, non siamo entrati in simbiosi :)

Alcuni mi superano, arrivano 200 300m terrificanti, fortunatamente gli alpini hanno piazzato delle corde per dare maggiore sicurezza nei passaggi, non credo siano passaggi difficili, per me si, procedo quasi a carponi :) mi superano in 2-3 almeno, ogni tanto riesco a correre, è comunque stupendo, proseguo cosi per alcuni, pochi km.

Si alternato salite e discese, il problema per me è la strizza.
E siamo in cima, inizia un tratto di discesa tra le rocce, ripidissimo e molto tecnico, tento di stare in piedi, però tutto sommato il rischio è più di farsi male che di sfracellarsi al suolo, saranno 500m ma bastano a perdere altre posizioni. leggera salita, sempre impervia e sono alla funivia credo.

Come in ogni ristoro, bevo 2 bicchieri, prendo un pugno di uvetta.
Mancano 4 soli km e 500m di dislivello in discesa, cazzo ancora discesa:)
Eè una pista da sci, da correre in verticale, manto erboso su cui sono teneramente poggiate delle rocce bianche (quarzo non so), corro in frenata, mi superano 2-3 persone, uno a velocità FOLLE, mi complimenterò con lui dopo l'arrivo, in 3,5km di discesa facile, mi ha dato 3'20'' ...

Insomma si scende cosi per 2km circa, inizia un tratto di discesa ripida in asfalto, tengo a tiro l'ultimo ragazzo che mi ha superato, ha 200m di vantaggio, sull'asfalto, benche molto ripido mi difendo anzi mi avvicino parecchio.

Siamo al paese credo, breve tratto piano in salita e supero il ragazzo, andrà almeno 30''/km più lento di me, che sono pieno di energie, in pratica non "fatico" da almeno mezz'ora..., nuovo tratto in discesa lungo un declivio erboso e vengo nuovamente superato, lo raggiungo all'ingresso della pista e sono davanti, ultimi 300m in pista, e via all'arrivo. 15° in 2h29'07'' circa 15' dopo i miei compagni di salita, almeno alcuni, ma che bella esperienza!!!

giovedì 7 giugno 2007

Bivona: non gli manca nulla

mercoledì 6 giugno 2007

Un giro attorno a Sestu

martedì 5 giugno 2007

Terminillo Sky Race



Bene bene, ormai ho deciso, si parte per la prima gara di skyrunning
Altimetria
Foto 2006

lunedì 28 maggio 2007

Randagismo in Sardegna


Dopo il bel libro "Il Banditismo in Sardegna"




















ecco a voi lo splendido pezzo teatrale della Barmbilla,
"Il Randagismo in Sardegna"













mercoledì 16 maggio 2007

Documentario della BBC su pedofilia e Chiesa Cattolica

Un documentario della BBC, sarà difficile vederlo trasmesso in Italia, ma non è detto.




Ringrazio Finanzio per la segnalazione

mercoledì 9 maggio 2007

Carico di carboidrati

Occhio a non esagerare...

lunedì 7 maggio 2007

LETTERA APERTA DI IVANO FANINI A IVAN BASSO

Caro Ivan,

ci conosciamo dai tempi in cui eri di casa a Lucca, quando il tuo ex
team manager Bjiarne Rijs qui aveva ancora residenza e tu venivi ad
allenarti e a soggiornare da lui, per collaborare anche con il dott.
Luigi Cecchini. Vorrei ricordare che prima di te, ho avuto occasione
di collaborare da vicino con queste persone, anzi, sia l'uno che
l'altro hanno cominciato a muovere i primi passi nel ciclismo
internazionale proprio grazie a me.
Rjis, arrivò in Italia quando era ancora un atleta juniores grazie al
sottoscritto e fu assistito proprio dal mio team nelle gare che svolse
nel nostro paese a partire dal Giro della Lunigiana. Mentre il
secondo ha iniziato a fare il medico sportivo ed il preparatore
atletico con la mia squadra nel 1986. Ho avuto talmente tante
esperienze nel mondo del ciclismo - basti pensare che quasi metà
gruppo (tra atleti e personale) è passato tra le mie file -che posso
permettermi di parlare, ma soprattutto di rivolgermi a te. Queste
esperienze mi hanno portato negli ultimi anni ad improntare la mia
vita - in questo sport - in unica direzione: quella della guerra al
doping e la tutela della salute degli atleti a 360°.
Potrei spiegarti il motivo di questa mia lettera partendo da molto
lontano, tuttavia, anche se non è mia natura cercherò di essere
coinciso e passerò subito al sodo. Devo ricordare a te e all'intero
movimento ciclistico alcuni avvenimenti che se fossero accaduti,
avrebbero cambiato la storia e molto probabilmente oggi non saremmo di
fronte a tutti questi scandali, come quello che ti coinvolge in prima
persona, perché sarebbero state sancite quasi sicuramente delle leggi
importanti e certe regole sporche - tutt'oggi presenti - sarebbero
state cancellate. E mi riferisco al mancato blitz da parte dei Nas
alla carovana del Giro d'Italia proveniente dalla Grecia nel 1996 da
me denunciato. Se non ci fosse stata la soffiata, tutte le squadre,
compresa la mia, sarebbero state trovate con le mani nel sacco.
Questo evento avrebbe provocato il finimondo ma sicuramente avrebbe
cambiato le cose. Così come avrebbe potuto cambiarle Marco Pantani se
solo mi avesse ascoltato, o ancora più di recente Mario Cipollini,
adesso puoi farlo tu.
Per quanto riguarda Pantani, Il giorno della vittoria a Madonna di
Campiglio, a poche ore dallo scandalo, lo invitai infatti (tramite
un Ansa pubblicata solo dal Corriere dello Sport Stadio la mattina del
sabato 5 giugno) a fare da trascinatore del gruppo nella guerra al
doping. Se invece di torturarsi fino alla morte, avesse risposto al
mio invito, la storia sarebbe stata molto diversa e magari Marco oggi
sarebbe ancora qui tra noi. Purtroppo non sono stato ascoltato, anzi,
Marco mi criticò aspramente, mentre Mario rispose che la campagna
contro il doping non intendeva farla in quanto l'unica campagna che
conosceva era quella in cui abitava: 'in campagna io ci abito'. Io
comunque non mi sono mai fermato. Nonostante la mia squadra sia stata
tagliata fuori da molte delle competizioni più prestigiose, ho sempre
continuato sulla mia strada, ho accettato le critiche, le bastonate
che per via di questi miei ideali tutti non hanno esitato a tirarmi
addosso. E' il prezzo che ho dovuto pagare (e tutt'oggi continuo a
farlo) per portare avanti questa guerra ma non mi tirerò mai indietro.
La mia forza comunque sta nel fatto che la verità è un bene troppo
importante e vale la pena dare tutto per essa. Oggi anche tu puoi fare
altrettanto. Come Pantani (o Cipollini) ieri, tu hai oggi la
possibilità di diventare il condottiero di questa battaglia. In questo
momento sei l'unico in grado di far cambiare le cose, il solo che,
confessando, possa salvare il ciclismo. Quindi io ti scrivo affinché
tu domani vada di fronte al Procuratore del CONI Torri e ti decida a
raccontare tutta la verità, senza cadere nel tranello di chi ti
prometterà di salvarti o di tirarti fuori da questa situazione.
L'hanno già fatto in passato complicandoti ancora di più la
situazione. Tu sei un campione, lo sei sempre stato anche prima di
incontrare Fuentes. Come Pantani, non avevi bisogno del doping e se lo
hai fatto è stato soltanto per adeguarti al sistema, al business. Devi
parlare Ivan, perché tu non sei il solo colpevole, come non lo sono
tutti quegli atleti coinvolti nell 'Operacion Puerto. Quasi tutto il
movimento ciclistico mondiale (a partire da molti juniores, per poi
passare ai dilettanti, fino ai professionisti) oggi è 'sporco' e
colpevole. Sono sicuro che se troverai la forza ed il coraggio,
proprio come ha fatto Manzano (sia in Spagna che in Italia), di
voltare pagina, denunciando tutto il marcio che c'è in questo mondo e
racconterai la verità, la gente ti amerà e ti apprezzerà ancora di
più. Non mancheranno le critiche, le accuse, le bastonate, - proprio
come è accaduto a me - ma ne varrà la pena perché sarai stato vero e
questo ti darà la forza di rialzarti e di affrontare qualsiasi
squalifica e di tornare più forte di prima, in un ciclismo che magari
grazie alle tue denunce sarà diverso, migliore .
Toglierai quell'ombra oscura di doping che adesso ti avvolge e tutti
capiranno chi è Ivan Basso. In questo modo salverai il futuro del
ciclismo e diventerai ancor di più il simbolo di questo sport, il vero
campione di tutti noi. Mi auguro che tu decida di ascoltarmi e
seguendo gli ideali di amore e vita, me lo auguro sia per il tuo bene
- visto che se ti pentirai e collaborerai andrai incontro ad una
squalifica senz'altro minore - che per il bene del ciclismo che mai
più di adesso si trova in mano tua.

Ivano Fanini

ROMA - E se in aiuto di Ivan Basso si muovessero due grosse
multinazionali come McDonald's e Coca-Cola? Potrebbe sembrare una
boutade nel momento in cui il vincitore del Giro d'Italia 2006 sembra
quasi travolto dallo scandalo relativo all'Operacion Puerto e
dintorni, la mega inchiesta spagnola sul doping ematico nell'ambito
della quale il varesino è stato messo sotto accusa dalla Procura Coni.
E invece è una proposta concreta che viene da Ivano Fanini, patron
dell'Amore&Vita McDonald's, da anni accanito combattente sul fronte
della lotta al doping. "Un corridore come Basso oggi costa più
dell'intero budget del mio team, ma questo non rappresenta un
problema. Fortunatamente posso contare sull'appoggio del mio sponsor
principale McDonald's. Ho discusso a lungo con i principali membri del
consiglio licenziatari McDonald's Italia, con il direttore marketing
Luca Bon e con quello delle comunicazioni, Massimo Barbieri - dice
Fanini - Hanno apprezzato la mia proposta di ingaggiare e rilanciare
Ivan Basso con un'immagine del tutto diversa da quella che oggi lo
accompagna, se deciderà di collaborare con la giustizia sportiva e
racconterà tutta la verità su ciò che accade purtroppo nel mondo del
ciclismo. Nel caso in cui ci fosse una trattativa concreta ho avuto il
completo via libera da parte di McDonald's di creare un team
all'altezza delle aspettative del campione varesino, come volevamo
fare con Cipollini. Se Ivan potrà correre nel Pro Tour posso fin d'ora
garantire che avremo dagli sponsor un budget adeguato per richiedere
quella licenza. Se invece Ivan fosse costretto a starne lontano per
due anni creeremo un team Professional di alto livello in grado di
fare adeguato contorno a lui. Dunque di soddisfarlo in pieno.
"La squalifica che rischia Ivan è di due anni, ma potrebbe essere
ridotta della metà se fosse collaborativo con la Procura antidoping
del Coni e potrebbe essere ulteriormente ridotta se, in considerazione
dell'atteggiamento conciliante del corridore, fosse computato anche il
"fermo" (da luglio a ottobre) già scontato per la sospensione della
sua ex squadra, la Csc durante e dopo il Tour 2006. Otto mesi di
sospensione a partire da maggio vorrebbero dire che Ivan potrebbe già
essere in gara a febbraio del prossimo anno, limitando al massimo i
danni sportivi, e soprattutto dando un nuovo e importantissimo
contributo ad una nuova immagine del ciclismo. Di qui si vedrà davvero
il valore dell'uomo, oltre che dell'atleta. Scegliere una strada
diversa dalle solite è possibile ed io sono fiero di offrirgli questa
chance, a prova di qualsiasi verifica". Basso è di fronte ad un
ulteriore bivio: imboccare con pazienza la strada del riscatto o
finire per essere travolto dalle tristi vicende che lo riguardano. "Se
volterà definitivamente pagina, come spero - dice ancora Fanini -
farò il massimo, insieme a McDonald's e Powerade del gruppo Coca-Cola,
per rilanciare la sua immagine e per fare di lui il simbolo mondiale
della guerra al doping".
Add to Technorati Favorites